Vivo in un'area della provincia di Bergamo nota come Isola Bergamasca, compresa tra i fiumi Adda e Brembo e delimitata a Nord dalla Valle San Martino. Si tratta di un'area tra le più cementificate della Lombardia, dove si trovano migliaia di abitazioni e capannoni nuovi invenduti o sfitti, eppure si continua a costruire. Alla base di questa sciagurata "consuetudine" c'é la perenne fame di soldi dei nostri comuni e una ancor più sciagurata legge che consente di utilizzare i soldi degli oneri di urbanizzazione per le spese correnti. Ogni anno vengono cancellate aree agricole per milioni di metri quadrati ed ora si stano ridisegnando i confini urbani dei singoli comuni per fare in modo che la fascia di confine tra l'area edificata e quella agricola, possa essere serenamente edificata anch'essa. I cittadini si riuniscono in comitati civici ma, purtroppo, la loro lotta di contrasto agli interessi combinati dei cementificatori e degli amminisratori senza soldi risultano essere più forti. Purtroppo ogni governo che si insedia, sempre con i migliori intenti di questo mondo, aggiunge un nuovo tassello alle minacce già esistenti, come quella recentissima che in certe condizioni consente di scavalcare il parere delle soprintendenze ed i vincoli di tutela.
Siamo alla resa della civiltà di fronte all'interesse.