Mi inserisco volentieri nella discussione.
Da semplice cittadino veneto, assisto impotente all'edificazione di nuove case. Qualche anno fa, una ricerca (http://freeforumzone.leonardo.it/lofi/Veneto-case-sufficienti-fino-al-2022/D8432074.html) aveva sentenziato come, in Veneto, ci fosse una disponibilità di volumi abitativi (cioè le case già costruite) fino al 2022. Ora io mi domando: è vero che c'è un piano di assetto del territorio (ex piano regolatore) valido ed in atto, ma perché si continua a costruire quando abbiamo case disponibili fino al 2022? Con la ricchezza attuale, con la prospettiva di crescita numerica delle famiglie attuali, mi verrebbe da dire che il 2022 è una data ben superabile.
Perché, allora, si continua a sfruttare il suolo in virtù di vecchie concessioni, magari fatte anche con lungimiranza, ma che adesso non hanno alcun valore evidente? Mi sembra piuttosto evidente che l'edilizia, così come concepita finora, non potrà più esistere. Semmai si dovrà convertire in industria del restauro, piuttosto che di costruzione del nuovo. Almeno non in nuovi terreni, ma bensì laddove c'erano già altre abitazioni.