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Inviato da avatar Riccardo Rugna il 23-07-2013 alle 19:28 Leggi/Nascondi

Approfondimento sulle differenze fra le Province attuali e i Distretti proposti e sui benefici pratici che il passaggio dalle une agli altri recherebbe

I Distretti vengono introdotti in sostituzione delle Province, le quali sono totalmente abolite (anche le Province autonome di cui si parla nella proposta sono una cosa totalmente diversa dalle Province autonome di oggi). Le differenze principali fra le odierne Province e i Distretti proposti sono le seguenti:

  • le Province sono istituite con legge dello Stato, mentre la divisione del territorio regionale in Distretti è effettuata dalle Regioni;
  • i confini sarebbero differenti dagli attuali perché la popolazione regionale dev'essere ripartita fra i Distretti in maniera quanto più uniforme possibile (scostamento massimo del 10% rispetto alla popolazione media), mentre oggi abbiamo in una stessa Regione maxi-province accanto a mini-province;
  • i Distretti non hanno organi propri, in quanto l'unico organo riconducibile ad essi è il Responsabile distrettuale che, in ogni caso, è un organo della Regione e non è un livello ulteriore di rappresentanza, ma serve appunto da collegamento tra livello regionale e livello comunale, sia in senso ascendente (rappresentando gli interessi del territorio in sede di Commissione regionale) che in senso discendente (occupandosi della programmazione territoriale e dell'utilizzo delle risorse nell'ambito del proprio Distretto);
  • i Distretti non hanno uffici propri, in quanto anche i Responsabili distrettuali lavorano attraverso gli uffici regionali;
  • i Distretti fungono da circoscrizioni elettorali per il rinnovo del Consiglio regionale, ma le istanze territoriali non si disperdono negli organi regionali (come avviene oggi con le circoscrizioni provinciali) grazie alle Assemblee distrettuali e all'azione di coordinamento dei Responsabili distrettuali.

Quindi riassumendo: i Distretti, a differenza delle attuali Province, non costituiscono un ente intermedio, ma rappresentano semplicemente un nuovo modo di organizzare le Regioni stesse ed il funzionamento degli organi regionali; essi comportano notevoli tagli di spesa rispetto alle attuali Province, ma allo stesso tempo realizzano in maniera più efficace la rappresentanza territoriale perché consentono un'opera di partecipazione e di coordinamento multilevel che oggi è praticamente assente.

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