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Inviato da avatar Enrico Conte il 07-07-2013 alle 19:29 Leggi/Nascondi

Auguri Onorevole Puppato per questa iniziativa, sono un neo iscritto.

Avrei tre proposte da formulare, su tre materie:

1) sulla PA (partendo dalla mia esperienza di dirigente pubblico)

2) sui beni culturali (dei quali mi sono occupato)

3) sullo sviluppo economico, partendo da trieste, e dal suo Porto vecchio, dove vivo.

Potrei per le prime due materie formulare direttamente  due articoli, che andrebbero inseriti nel D. Lgs 165/2001 (sul rapporto di lavoro pubblico) e nel D. Lgs 42/2004 (codice beni culturali e paesaggistici).

Si tratta di due proposte semplici e mirate, che interverebbero su aspetti critici nel governo della PA e dei beni culturali, in chiave di impulso e promozione.

1)  Per quanto rigaurda la PA.

Si tratterebbe di prevedere un "piano annuale dell' innovazione e del cambiamento": ciò di cui hanno bisogno tanti settori della PA statale, regionale e locale.

La quantità di piani che devono essere approvati, solo per citare gli ultimi introdotti dal Governo Monti( dei controlli interni, della trasparenza e dell' anticorruzione) rischiano di restare puri adempimenti se costruiti in chiave puramente burocratica e se non accompagnati da un cambio di paradigmi e dei comportamenti.

Il piano annuale delle innovazioni dovrebbe avere il compito di lanciare, come principio di riforma economico-sociale e pertanto vincolante anche per le regioni speciali, un appuntamento annuale per  chi, all' interno delle strutture pubbliche (personale preparato e motivato se ne trova) voglia cimentarsi con i cambiamenti, di sostanza e sui processi.

Il piano dovrebbe prevedere un premio da riconoscerere con i fondi della produttività che, dopo i decreti Tremonti, sono gli unici che, in sede di contrattazione aziendale, possono essere assegnati,  se distribuiti non a pioggia. 

 2) Sui beni culturali

Si tratta di aggiungere al Codice dei beni culturali una semplicissima norma che preveda, in chiave di promozione e incentivo, e per agevolare il lavoro delle Soprintendenze, in questi anni falcidiate nei  funzionari, una convenzione quadro sui partenariati pubblico-privato per la valorizzazione dei beni (sul tipo degli accordi fatti dalla Pirelli a Brera e da Della Valle con il Colosseo) da mettere a base di una concessione di servizi (da gestire con una  gara) per la gestione dei beni culturali.

Si tratterebbe di far entrare nella gestione del nostro patrrimonio anche i privati, applicando  il principio di sussidiarietà orizzontale, sulla base di regole certe, trasparenti e fornite di adeguati controlli, in un quadro di partenariati.

che faccio?

provo a scrivere queste due norme?

le mando i miei indirizzi per un veloce contatto:

erriconte@libero.it

conte@comune.trieste.it   

distinti saluti

erry

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