Auguri Onorevole Puppato per questa iniziativa, sono un neo iscritto.
Avrei tre proposte da formulare, su tre materie:
1) sulla PA (partendo dalla mia esperienza di dirigente pubblico)
2) sui beni culturali (dei quali mi sono occupato)
3) sullo sviluppo economico, partendo da trieste, e dal suo Porto vecchio, dove vivo.
Potrei per le prime due materie formulare direttamente due articoli, che andrebbero inseriti nel D. Lgs 165/2001 (sul rapporto di lavoro pubblico) e nel D. Lgs 42/2004 (codice beni culturali e paesaggistici).
Si tratta di due proposte semplici e mirate, che interverebbero su aspetti critici nel governo della PA e dei beni culturali, in chiave di impulso e promozione.
1) Per quanto rigaurda la PA.
Si tratterebbe di prevedere un "piano annuale dell' innovazione e del cambiamento": ciò di cui hanno bisogno tanti settori della PA statale, regionale e locale.
La quantità di piani che devono essere approvati, solo per citare gli ultimi introdotti dal Governo Monti( dei controlli interni, della trasparenza e dell' anticorruzione) rischiano di restare puri adempimenti se costruiti in chiave puramente burocratica e se non accompagnati da un cambio di paradigmi e dei comportamenti.
Il piano annuale delle innovazioni dovrebbe avere il compito di lanciare, come principio di riforma economico-sociale e pertanto vincolante anche per le regioni speciali, un appuntamento annuale per chi, all' interno delle strutture pubbliche (personale preparato e motivato se ne trova) voglia cimentarsi con i cambiamenti, di sostanza e sui processi.
Il piano dovrebbe prevedere un premio da riconoscerere con i fondi della produttività che, dopo i decreti Tremonti, sono gli unici che, in sede di contrattazione aziendale, possono essere assegnati, se distribuiti non a pioggia.
2) Sui beni culturali
Si tratta di aggiungere al Codice dei beni culturali una semplicissima norma che preveda, in chiave di promozione e incentivo, e per agevolare il lavoro delle Soprintendenze, in questi anni falcidiate nei funzionari, una convenzione quadro sui partenariati pubblico-privato per la valorizzazione dei beni (sul tipo degli accordi fatti dalla Pirelli a Brera e da Della Valle con il Colosseo) da mettere a base di una concessione di servizi (da gestire con una gara) per la gestione dei beni culturali.
Si tratterebbe di far entrare nella gestione del nostro patrrimonio anche i privati, applicando il principio di sussidiarietà orizzontale, sulla base di regole certe, trasparenti e fornite di adeguati controlli, in un quadro di partenariati.
che faccio?
provo a scrivere queste due norme?
le mando i miei indirizzi per un veloce contatto:
erriconte@libero.it
conte@comune.trieste.it
distinti saluti
erry