L'osservazione è senz'altro pertinente ma vanno precisati alcuni aspetti:
- abbiamo dovuto definire un criterio di base, sapendo che, in relazione allo specifico argomento che contraddistinguerà ogni area, sarà utile o necessario rendere più serrati o, in altri casi, ancora più larghi i tempi per poter discutere o per poter votare le proposte di una determinata area nelle sezioni civiche o nella sezione parlamentare. Ci sono argomenti che restano nell'attualità politica e parlamentare poche settimane, altri che occupano la scena molto più a lungo e sarebbe un peccato che una proposta non avesse il tempo sufficiente per destare attenzione e raccogliere consensi necessari (sostenitori o votanti) o che, al contrario, perdesse l'appuntamento con una scadenza parlamentare (il voto su una legge) . E' impossibile definirlo a priori, è possibile correggere i tempi della policy associata ad una specifica area se lo richiedono i cittadini proponenti o i parlamentari che, nella sezione "nel Parlamento" abbiano l'esigenza di raccogliere proposte sincronizzate con l'agenda parlamentare.
- I tempi massimi, in realtà, non sono necessariamente di tre mesi. Nella sezione "nuovo" le tematiche passano alla fase "in discussione" non appena raggiungono il quorum; la piattaforma è attiva da pochi giorni e, come si può notare, molte proposte sono già nella fase di discussione, per loro il tempo necessario per arrivare al voto è di due mesi e qualche giorno.
In generale confermo la nostra piena disponibilità a tarare le policy di ogni specifica area su richiesta motivata che raccolga il necessario consenso; anche per questo abbiamo attivato l'area "laboratorio" dove il proponente, ma anche i partecipanti interessati a quella proposta o all'area, possono proporre di modificare il timing; della modifica sarà dato avviso (anche nell'intestazione dell'area) in modo che tutti conoscano i nuovi termini.
mario sartori